STORIA DELLA MARGINALITA' NEL MONDO ROMANO
Anno accademico 2018/2019 - 2° anno - Curriculum Educatore sociale e di comunitàCrediti: 6
Organizzazione didattica: 150 ore d'impegno totale, 114 di studio individuale, 36 di lezione frontale
Semestre: 2°
Obiettivi formativi
- definire in àmbito sociologico e soprattutto storiografico i diversi sottoinsiemi sociali di Roma antica ai quali può essere riconosciuta la condizione di “marginalità”, attraverso l’indispensabile ausilio di alcune tipologie di fonti (testi giuridici, omelie, narrazioni agiografiche), talora espressione del punto di vista della cultura dominante;
- analizzare le differenti strategie di acculturazione (integrazione, assimilazione, separazione, marginalizzazione) nei rapporti fra la cultura dominante e le culture locali;
- delineare la storia dei marginali nell’Occidente tardoantico (Italia, Gallia, Spagna, Nordafrica) fra III e VI/VII secolo d.C.;
- individuare i meccanismi di esclusione attuati all’interno della società romana tardoantica, le possibili interrelazioni fra gruppi differenti di marginali, i legami e i conflitti tra i diversi strati, il sistema dei valori culturali e dell’immaginario collettivo, l’attuazione o meno di metodi di recupero della devianza, l’eventuale previsione di sistemi rieducativi, riabilitativi e/o di reinserimento lavorativo, gli atteggiamenti di condanna morale o di repressione da parte della Chiesa e dello Stato.
Modalità di svolgimento dell'insegnamento
Lezioni frontali.
Prerequisiti richiesti
Conoscenze generali della storia antica (soprattutto imperiale e tardoantica), delle coordinate basilari della storia (tempo e spazio) e del significato di “documento”. Uso dell’atlante storico.
Frequenza lezioni
La frequenza non è obbligatoria, ma decisamente consigliata, sia perché i contenuti delle lezioni verranno puntualmente affiancati dalla proiezione di slides e integrati dalla spiegazione del docente, sia perché la comprensione dei suddetti contenuti verrà periodicamente verificata in aula attraverso un opportuno feedback formativo (lettura, analisi e commento di un documento storico; stesura di mappe concettuali).
Contenuti del corso
- gli apporti della sociologia e della storiografia contemporanee allo studio della “marginalità” nel mondo romano;
- gli aspetti socio-economici della marginalità: i poveri;
- il lessico latino della mendicità nel mondo pagano e in quello cristiano;
- i valori dell’evergetimo e dell’elemosina; identità sociale dei mendicanti e luoghi della mendicità; le strutture d’accoglienza e le tipologie degli assistiti; l’organizzazione ecclesiastica dell’elemosina: tipologie, forme e tempi;
- gli aspetti socio-economici della marginalità: i forestieri (vagabondi, lavoratori stagionali, pastori, coloni fuggiaschi, monaci e pellegrini);
- gli aspetti giuridici della marginalità: gli infames (prostitute e sfruttatori, attori e gladiatori) e gli operatori dell’occulto (indovini, maghi e astrologi);
- criminali (ladri, briganti e detenuti). Usi giudiziari del carcere; dislocazione, struttura e organizzazione dei luoghi di detenzione.
Testi di riferimento
- V. Neri, I marginali nell’Occidente tardoantico. Poveri, ‘infames’ e criminali nella nascente società cristiana, Bari Edipuglia 1998, pp. 7-500.
- C.R. Whittaker, Il povero, in A. Giardina (a cura di), L’uomo romano, Roma-Bari Laterza 1989, pp. 299-333.
- B.D. Shaw, Il bandito, in A. Giardina (a cura di), L’uomo romano, Roma-Bari Laterza 1989, pp. 335-384.
- G. Arena, Il fuoco, la croce, le bestie: i supplicia dei latrones fra punizione, vendetta e terrore, in Annali della Facoltà di Scienze della Formazione di Catania 3, 2004, pp. 55-77 (disponibile on line all’indirizzo http://ojs.unict.it/ojs/index.php/annali-sdf/article/view/79/67).
Programmazione del corso
Argomenti | Riferimenti testi | |
---|---|---|
1 | Il concetto di marginalità nella sociologia e nella storiografia contemporanee. Il campo e le problematiche della ricerca. | Neri, Introduzione. |
2 | I mendicanti. | Neri, Parte I, Capitolo 1. |
3 | L'elemosina e i mendicanti. | Neri, Parte I, Capitolo 2. |
4 | Poveri “buoni” e poveri “cattivi” nella prospettiva delle fonti pagane fra stereotipi e pregiudizi. | Whittaker, pp. 299-333. |
5 | I forestieri. | Neri, Parte I, Capitolo 3. |
6 | Le professioni infamanti e le professioni proibite. | Neri, Parte I, Capitolo 4. |
7 | I ladri. | Neri, Parte II, Capitolo 5. |
8 | I briganti. | Neri, Parte II, Capitolo 6. |
9 | La figura del bandito nei romanzieri latini e greci e nella agiografia cristiana. | Shaw, pp. 335-384. |
10 | Il banditismo isaurico. | Arena, pp. 55-77. |
11 | I detenuti. | Neri, Parte II, Capitolo 7. |
12 | Conclusioni. | Neri, Conclusioni. |
Verifica dell'apprendimento
Modalità di verifica dell'apprendimento
Sono previsti colloqui in itinere facoltativi e orali sulla prima parte del programma (da p. 7 a p. 286 del testo di V. Neri e le pp. 299-333 del saggio di C.R. Whittaker).
Gli studenti devono superare il colloquio in itinere con una votazione di almeno 18/30 per poter sostenere poi, in sede di appello ufficiale, la prova orale solo sulla seconda parte del programma.
Gli studenti che non abbiano scelto di sostenere il colloquio in itinere o che, pur avendolo sostenuto, non abbiano ottenuto una votazione almeno sufficiente, possono ovviamente sostenere l’esame orale su tutto il programma in sede di appello ufficiale.
La valutazione del colloquio in itinere fa media nella formulazione del voto finale.
Prova finale: orale.
Verranno adottati i seguenti criteri di valutazione per l’assegnazione dei voti (sia per il colloquio in itinere sia per la prova finale):
- capacità di rielaborazione autonoma e di approfondimento critico dei contenuti acquisiti
- capacità di utilizzare adeguatamente i mezzi espressivi
- capacità di adoperare in modo appropriato il lessico tecnico della disciplina
- capacità di cogliere i nessi di spazio-tempo e causa-effetto
- capacità di stabilire collegamenti interdisciplinari attraverso la metodologia della ricerca storica
Esempi di domande e/o esercizi frequenti
Le domande verteranno sui contenuti esposti a lezione dal docente e analiticamente sopra indicati fra gli argomenti della Programmazione. Tali argomenti non rappresentano soltanto il nucleo centrale e meramente esemplificativo dei diversi quesiti posti in sede d’esame, ma costituiscono anche lo spunto necessario per verificare in ogni singolo studente le capacità di approfondimento e ripensamento autonomo, le competenze espressive e lessicali, le abilità nei collegamenti interdisciplinari.